16.05.2009 09:21

Centro di ricerca e documentazione sulla cultura orale dell'associazione culturale La Leggera

La Biblioteca ospita l'archivio audiovisivo e documentario specializzato realizzato dall'associazione in questi ultimi dieci anni.

L'orario di apertura è

Martedì 9,30-12,30, Giovedì 15,30-18,30, Venerdì 15,30-18,30

Telefono: 0558399617

E-mail: info@laleggera.eu

www.laleggera.eu

 

 

Attacca Bastiano!                  

 Due nuovi audio CD frutto del lavoro di ricerca sulla cultura orale dell’Associazione Culturale

La leggera

            “Attacca Bastiano!” si diceva per iniziare il canto, quello di memoria orale dei contadini e pigionali in Val di Sieve. E “Attacca Bastiano!” diciamo oggi per annunciare l’uscita di due nuovi CD tutti dedicati al canto di tradizione orale in quel pezzo di Toscana compreso tra i monti Secchieta, Giovi e Falterona. E’ l’ultima iniziativa del Centro di Ricerca e Documentazione sulla Cultura Orale dell’Associazione Culturale La leggera a Rufina, nell’ambito del Progetto “Memorie in Movimento”, promosso e finanziato da Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comunità Montana della Montagna Fiorentina e tutti i comuni dell’area, con il coordinamento del Centro Interculturale del Comune di Pontassieve.

            Due monografie, corredate ognuna da CD e libretto, con i canti di Pasqualina Ronconi de Le Sieci e Giuseppina Rettori di Dicomano, due donne che sono anello di congiunzione con il passato recente di questa terra, fatto di pastori e boscaioli, mezzadria e filanda, ricco di domande sul presente e sul futuro.

            Il primo dei due CD, a cura di Marco Magistrali, sarà presentato venerdì 22 maggio, alle ore 21,00, nella Sala del Consiglio Comunale a Dicomano, si intitola: “Il canto quotidiano. Giuseppina Rettori: canti di tradizione orale a Dicomano” con interventi di Placida Staro, Valter Colle, Giuseppina Rettori e Marco Magistrali.

            Il secondo CD, a cura di Filippo Marranci e intitolato: “Benvenuto ‘un t’aspettavo! Pasqualina Ronconi: canterina, pastora, mezzadra e casalinga nella Valle del Sasso” sarà presentato invece venerdì 12 giugno, alle ore 21,00, nella Sala delle Eroine nel Municipio di Pontassieve con interventi di Dante Priore, Filippo Marranci e Pasqualina Ronconi.

Ambedue saranno poi presentati insieme a Reggello, venerdì 3 luglio, ore 21,00, in piazza Potente.     Le due pubblicazioni sono edite dall’etichetta nazionale NOTA di Udine, all’interno della collana etnomusicologica più prestigiosa in Italia: GEO-Sounds of the earth.

 

Scheda CD: Toscana

Il canto quotidiano

                                           Giuseppina Rettori: canti di tradizione orale a Dicomano

a cura di Marco Magistrali

Centro di Ricerca e Documentazione sulla Cultura Orale dell’Associazione Culturale La leggera

Ed. NOTA di Udine, collana etnomusicologica GEO-Sounds of the earth, diretta da Valter Colle

E’ un’etichetta con distribuzione nazionale e internazionale soprattutto nelle librerie. In questo momento storico possiede la collana etnomusicologica più prestigiosa d’Italia, conosciuta in ambiente accademico e presente addirittura in musei importanti come il British di Londra. La collana GEOS ha pubblicato e pubblica i materiali originali delle campagne di ricerca condotte su tutto il territorio nazionale. Recentemente la NOTA ha acquistato i diritti per ripubblicare tutti i titoli dell’ALBATROS, la famosa etichetta, ora scomparsa, che negli anni ’70 pubblicava in vinile tutti i materiali di ricerca relativi alla musica e al canto di tradizione orale in Italia, allora diretta dal padre dell’etnomusicologia italiana: Roberto Leydi.

Si tratta di un CD audio con libretto allegato, compresa una scheda riassuntiva in lingua inglese, nel quale è pubblicata un percorso di ascolto costituito dai canti del vasto repertorio di tradizione orale di Giuseppina Rettori. Tutti i documenti provengono dall’Archivio del Centro di Ricerca e Documentazione sulla Cultura Orale dell’Associazione La leggera a Rufina (Firenze). La conoscenza con Giuseppina risale al 23 ottobre 2003, nel triennio 2003/2006 la ricerca è stata promossa e finanziata dalla Regione Toscana – Progetto “Porto Franco”, dalla Provincia di Firenze, dalla Comunità Montana della Montagna Fiorentina, da tutti i comuni della Val di Sieve e dal Centro Interculturale del Comune di Pontassieve, è proseguita poi negli anni successivi e continua tuttora grazie all’attività del Centro di Ricerca e Documentazione sulla Cultura Orale dell’Associazione La leggera.

Si è scelto di dedicare due monografie a due donne, rispettivamente Pasqualina Ronconi di Pontassieve e Giuseppina Rettori di Dicomano, per la forza rappresentativa delle loro esperienze di vita e il personale impegno in una cosciente custodia della memoria della comunità con uno scopo funzionale alla vita. La conoscenza e la continua frequentazione reciproca si è tradotta nella volontà di trapassare questi saperi universali alle generazioni future, così come hanno fatto a sua volta i loro “vecchi”, con la preoccupazione che se ne faccia un uso utile, pieno di valori, e non folkloristico, cioè svuotato di significati e facile strumento per i fini più diversi. Pasqualina e Giuseppina si nutrono di memoria con un punto di vista, forse non a caso femminile, che di fatto si contrappone all’odierno modello di sviluppo che ha bisogno di tagliare continuamente i ponti con il passato. Anche attraverso la pubblicazione di questi due CD ci consegnano quindi gli anelli di congiunzione con due mondi del passato recente di questa terra, fatto di luci e ombre, ma ricco di domande sul presente e sul futuro. Pasqualina Ronconi, figlia di mezzadri, ha un repertorio che le perviene dalla sua esperienza di pastora, mezzadra, a servizio in casa e casalinga. Giuseppina, figlia di boscaioli, non ha mai avuto podere, ha vissuto sempre a pigione, ed ha un repertorio che le perviene invece dall’esperienza di boscaiola e operaia in filanda.

 

Giuseppina Rettori è nata il 5 maggio del 1925 al Carbonile di Dicomano, a 3Km dal paese sulla via di collegamento tra il Mugello, la Toscana fiorentina e la Romagna di Forlì. La casa dove abitava la sua famiglia era in affitto e non un podere agricolo soggetto alla mezzadria come la maggior parte della popolazione, vivendo in condizione di grande povertà e per guadagnare qualcosa lavorando nel bosco. Così fino all'età di tredici anni quando andò a lavorare in filanda nel paese di Dicomano. Si è poi sposata e ha avuto due figli e ora è nonna. Tutti nella sua famiglia praticavano il canto e dalla madre e dal padre ha imparato la maggior parte dei canti contenuti nel disco. Per lei “il canto è una liberazione, io quando canto parecchio sto meglio, dentro. Se tu canti in casa specialmente, è una cosa che fa bene dentro”. Uno strumento per vivere.

I canti qui riportati appartengono ai repertori narrativi, sia alle cosiddette “ballate” (ad esempio brani n° 2, 3, 5) che alle storie in ottava rima (brano 11) o su moduli da cantastorie (brani n° 18, 23), canti iterativi (brani n° 1, 22), canti di carattere lirico-emozionale in endecasillabi (ad esempio brani n° 7, 8, 12, 15, 19) e in altre forme metriche (n° 30, 31) come quelle per i lamenti. Lei impara un canto se può essere utile ai fini che riconosce e, come strumento, lo fa vivere nel momento in cui serve. Per questo una caratteristica evidente del suo modo di cantare è l'interscambiabilità dei materiali melodici e testuali in una relazione non direttamente univoca tra testo verbale e melodia adottata. La qualità esecutiva dei canti qui presentati palesa un controllo da parte di Giuseppina delle tecniche vocali, nell'emissione, nelle scelte timbriche, nelle ornamentazioni e nei ragionamenti variantivi. L'uso di differenti valori in questi quattro parametri in ogni singolo momento determina la strategia comunicativa che Giuseppina mette in atto all'interno del suo canto.

 

 Il canto, creazione tra storia e vita (lo scritto della studiosa Placida Staro nel libretto del CD)

Il canto e la testimonianza di vita di Giuseppina Rettori trasmettono, attraverso il sapiente lavoro di collazione e mediazione di Marco Magistrali, uno straordinario spaccato della vita femminile all'interno di un secolo di storia. Un documento eccezionale in grado di testimoniare la complessità della riflessione che ogni donna, attraverso l'uso delle strategie elaborative del canto a memoria era in grado di elaborare, conservare e riportare per le generazioni future.

Nel canto di Giuseppina il confine tra il pubblico e il privato è dato dall'uso dei nomi e toponimi, il tratto, invece, che accomuna il raccogliere un'esperienza e ritenerla degna di essere trasmessa è quello della risposta emotiva. L'obiettivo è trasmettere il senso di partecipazione alla vita di un individuo: questa operazione di costruzione di senso è operata includendo nell'enunciazione del fatto anche il "giudizio" culturale. Le modalità espressive della risposta emotiva e del giudizio sono offerte attraverso la connotazione esecutiva ritmico-dinamica e l'uso differenziato dell'espressività vocale. Si crea così un repertorio organico di canti provenienti da diversi contesti e momenti storici che costituiscono un intero ciclo rituale e formativo propriamente femminile: un percorso verso la costruzione della personalità intesa come organica. Eventi che influenzano storicamente le generazioni e individualmente l'esistenza femminile vengono accomunati in un disegno che restituisce i percorsi di costruzione dell'esperienza individuale. L'eccezionale competenza di Giuseppina, frutto di trasmissione da parte della madre e della propria personale intelligenza, crea in questi documenti un vero e proprio compendio degli stilemi espressivi messi in atto dalla cultura orale per fornirsi di strumenti per la memorizzazione e la trasmissione dei contenuti che siano funzionali alla trasmissione del senso. Il margine fra la memoria storica, quella di genere e quella individuale si frantuma e ricostituisce nei diversi generi del suo repertorio: la canta, la ballata, gli stornelli, i lamenti, la ninnananna.

L'abilità di interprete e l'inventiva personale rendono le esecuzioni di Giuseppina uniche per l'efficacia e la quantità di richiami evocativi che sono in grado di provocare nell'ascoltatore. Nella sua esecuzione di un canto narrativo, come potrebbe essere una ballata, Giuseppina appiana l'originale andamento ritmico-sillabico che riemerge come evocazione solo nelle fioriture al termine del verso: questa interpretazione della declamazione melodica attinge a differenti stilemi esecutivi compiendo una sintesi originale. L'etnomusicologo che ascolta analiticamente, e l'ascoltatore compartecipe della stessa cultura colgono la traccia, l'eco ed il ricordo nel canto di Giuseppina del canto corale a distesa, del canto bracciantile, del canto "ballata" a ballo, del canto rituale femminile originariamente in cerchio danzato. Una sapiente operazione di memoria e sintesi creativa che rendono Giuseppina Rettori una eccezionale interprete della cultura tradizionale toscana.

I brani presenti nel CD:

1)      La mamma l’è andat’alla fiera: 1’35”

2)      E la mi mamma l’è vecchierella:            5’09”

3)      Susanna vanne a veste:                        2’43”

4)      Bista gli è stato sposo:             1’37”

5)      Lisetta:                                                3’57”

6)      Mi voglio divertì vo fa la matta:            2’33”

7)      Strambellate:                                       3’32”

8)      Rondinellin che voli là sul mare:            1’44”

9)      L’Isolina alla finestra:               1’28”

10) Maremma:                                          2’13”

11) Stoppa:                                               2’17”

12) Musolino:                                            0’30”

13) Il brigante Mastrilli:                              4’47”

14) L’uccellino che vola:                            1’24”

15) Giovanottino dalla bruna chioma:         2’04”

16) Zitti! Silenzio!:                         0’24”

17) Italia italia:                                           1’26”

18) Bresci e Caserio:                                 3’38”

19) Senti senti il prete come sona: 1’07”

20) Rovina rovinati:                                   0’45”

21) Questi ladri di preti e fattori:                 0’27”

22) Il lunedì di guardia:                              1’05”

23) La storia di Bruno Stagi:                      2’59”

24) Cadorna e le castagne:                        2’05”

25) Potesse diventare una rondinella:          0’47”

26) Ero in bottega:                                     1’31”

27) Se tu sapessi mamma:              1’22”

28) Mamma son partigiano:                       1’23”

29) Cancello di Careggi:                            0’52”

30) Nanna:                                                1’00”

31) Nanne:                                                5’41”

Registrazioni effettuate da Marco Magistrali

postproduzione: Fabio Magistrali

Traduzione in inglese: David Walthall

 

Scheda CD: Toscana

Benvenuto ‘un t’ aspettavo!

                                        Pasqualina Ronconi: canterina, pastora, mezzadra e casalinga nella Valle del Sasso

 

a cura di Filippo Marranci

Centro di Ricerca e Documentazione sulla Cultura Orale dell’Associazione Culturale La leggera

 

Ed. NOTA di Udine, collana etnomusicologica GEO-Sounds of the earth, diretta da Valter Colle

E’ un’etichetta con distribuzione nazionale e internazionale soprattutto nelle librerie. In questo momento storico possiede la collana etnomusicologica più prestigiosa d’Italia, conosciuta in ambiente accademico e presente addirittura in musei importanti come il British di Londra. La collana GEOS ha pubblicato e pubblica i materiali originali delle campagne di ricerca condotte su tutto il territorio nazionale. Recentemente la NOTA ha acquistato i diritti per ripubblicare tutti i titoli dell’ALBATROS, la famosa etichetta, ora scomparsa, che negli anni ’70 pubblicava in vinile tutti i materiali di ricerca relativi alla musica e al canto di tradizione orale in Italia, allora diretta dal padre dell’etnomusicologia italiana: Roberto Leydi.

 

Si tratta di un CD audio con libretto allegato, compresa una scheda riassuntiva in lingua inglese, nel quale è pubblicata un percorso di ascolto costituito dai canti del vasto repertorio di tradizione orale di Pasqualina Ronconi. Tutti i documenti provengono dall’Archivio del Centro di Ricerca e Documentazione sulla Cultura Orale dell’Associazione La leggera a Rufina (Firenze). La ricerca è iniziata nel 2000, nel triennio 2003/2006 è stata infatti promossa e finanziata dalla Regione Toscana – Progetto “Porto Franco”, dalla Provincia di Firenze, dalla Comunità Montana della Montagna Fiorentina, da tutti i comuni della Val di Sieve e dal Centro Interculturale del Comune di Pontassieve, è proseguita poi negli anni successivi e continua tuttora grazie all’attività del Centro di Ricerca e Documentazione sulla Cultura Orale dell’Associazione La leggera.

Si è scelto di dedicare due monografie a due donne, rispettivamente Pasqualina Ronconi di Pontassieve e Giuseppina Rettori di Dicomano, per la forza rappresentativa delle loro esperienze di vita e il personale impegno in una cosciente custodia della memoria della comunità con uno scopo funzionale alla vita. La conoscenza e la continua frequentazione reciproca si è tradotta nella volontà di trapassare questi saperi universali alle generazioni future, così come hanno fatto a sua volta i loro “vecchi”, con la preoccupazione che se ne faccia un uso utile, pieno di valori, e non folkloristico, cioè svuotato di significati e facile strumento per i fini più diversi. Pasqualina e Giuseppina si nutrono di memoria con un punto di vista, forse non a caso femminile, che di fatto si contrappone all’odierno modello di sviluppo che ha bisogno di tagliare continuamente i ponti con il passato. Anche attraverso la pubblicazione di questi due CD ci consegnano quindi gli anelli di congiunzione con due mondi del passato recente di questa terra, fatto di luci e ombre, ma ricco di domande sul presente e sul futuro. Pasqualina Ronconi, figlia di mezzadri, ha un repertorio che le perviene dalla sua esperienza di pastora, mezzadra, a servizio in casa e casalinga. Giuseppina, figlia di boscaioli, non ha mai avuto podere, ha vissuto sempre a pigione, ed ha un repertorio che le perviene invece dall’esperienza di boscaiola e operaia in filanda.

 

Pasqualina Ronconi nasce il 15 aprile 1930 al podere Castellare a 470 metri slm, presso Fornello, frazione del Comune di Pontassieve in Provincia di Firenze. Oggi è stato trasformato, come tanti altri nella zona, in agriturismo. Genitori e nonni, sia paterni che materni, sono sempre stati mezzadri della stessa fattoria (La Villa allora della Famiglia Michelagnoli di Firenze). Pasqualina frequenta la scuola negli anni del regime fascista fino alla III° elementare per poi fare la pastora. Oltre a badare le pecore, la sera a veglia in casa, fa guanti di lana, cappelli di rafia e ricami su tessuti di lino. Nei campi e in casa apprende un vastissimo repertorio di canti, soprattutto dalla madre e la zia, ma anche dal padre e lo zio, reduce della Grande Guerra. Appena sposata cessa di fare la pastora e si trasferisce a casa della famiglia del marito, Sergio Bonaiuti. Più tardi, nel 1965, tutta la famiglia Bonaiuti trasloca al podere Sportigallo. In seguito alla scomparsa definitiva del contratto di mezzadria, nel 1974, Sergio diviene operaio agricolo della fattoria e Pasqualina va a servizio a tempo pieno nella villa di Sportigallo. Nel passaggio da agricoltura a gestione mezzadrile a quella industriale viene anche meno la possibilità di abitare la colonica di Sportigallo per cui, nel 1975, si trasferiscono a Le Sieci, paese sull’Arno in fondo alla Valle del Sasso. Sergio resta operaio agricolo e Pasqualina sceglie di fare la casalinga. Oggi sono in pensione e soci dell’Associazione Culturale La leggera.

La formazione di Pasqualina Ronconi come canterina si compie in un ambiente dove la cultura orale tradizionale ha già iniziato a sfilacciarsi e la pratica del canto, come del resto quella del ballo, vengono via via relegate “all’angolo” per espletare una mera funzione di intrattenimento. Ciò non impedisce a Pasqualina di acquisire comunque, durante il periodo giovanile, una cultura di canto antica, sia dal punto di vista della lingua, delle tecniche di emissione della voce che dei significati e rimandi simbolici. Finché vive in campagna Pasqualina canta soprattutto in contesti collettivi: a veglia in casa, nel lavoro a podere e in occasione delle principali funzioni religiose. Dopo essersi trasferita in paese, il marito Sergio conserva in memoria il repertorio, e Pasqualina inizia a utilizzarlo con due funzioni diverse: l’una intima e l’altra pubblica. In casa, durante le faccende, canta per sé: fattacci, ballate e lamenti. Fuori, grazie alle gite parrocchiali, dove ritrova le compagne di Doccia, continua a praticare i canti con funzione pubblica: da osteria, stornelli, ballatelle, canti a ballo, di origine militare riferibili alla Grande Guerra e quelli a sfondo sociale e politico. Per Pasqualina sono storie i canti ritenuti belli di per sé, come le ballate, i fatti o fattacci in aria da cantastorie e le composizioni in ottava rima a tema epico, cioè tutti quei canti che sono concepiti e riconosciuti come senza tempo, in equilibrio tra realtà e immaginario, e vissuti come pienamente rappresentativi della condizione umana passata, presente e futura. Il fare agli stornelli è una pratica da sempre molto frequentata da Pasqualina e in generale in tutta l’area. Gli stornelli si cantavano per accompagnare il lavoro fuori casa, per esempio durante la mietitura del grano a mano, i cosiddetti stornelli di segatura; durante la raccolta delle olive; la vendemmia; la spannocchiatura del granturco e la raccolta delle castagne. Si cantavano stornelli in forma di serenate, per gestire e sdrammatizzare sfide amorose, contrasti caratteriali, comunicare stati d’animo. Cantare e ascoltare stornelli è un momento vissuto come fuori dall’ordinario dove, attraverso la sospensione delle convenzioni sociali, si fanno emergere le emozioni. La straordinarietà dello stornello esige quindi una presa di responsabilità e una capacità tecnica eccezionali, per cui il canterino usa la voce al massimo della propria estensione tonale e mette in atto tutti gli accorgimenti virtuosistici. Le filastrocche e i girotondi assumono per Pasqualina un tono “misterioso” e una cadenza ritmica simile alle Letanie delle Rogazioni (brano n° 1) e alla Formula di’ lume a i’ grano (brano n° 21). Sono cioè trattati allo stesso modo come contenitori dell’inconoscibile, divenendo l’espressione concreta di un vissuto trascendentale. Il repertorio acquisito in chiesa per le funzioni della Settimana Santa a Fornello ha duplice valenza nell’esperienza di Pasqualina perché da un lato ha rappresentato un’occasione formativa per il confronto con i modi del canto gregoriano, rintracciabili nel Vespro (brano n° 32); dall’altro l’opportunità per esprimere le proprie capacità virtuosistiche, come nel caso della Lamentazione (brano n° 33) e delle Laude a Gesù morto (brano n° 34). In parallelo Pasqualina apprende e canta anche il repertorio “anticlericale” che le perviene dall’ambiente dei braccianti a giornata, più poveri dei mezzadri. I molti canti riconducibili alla guerra del 1915/’18 che Pasqualina esegue frequentemente, per altro più numerosi di quelli qui pubblicati, diventano invece lo strumento per esternare la grande impressione che le ha lasciato il passaggio della II° Guerra Mondiale durante l’adolescenza.

Dunque il canto di Pasqualina, per quanto oggi possa apparire frammentario e marginale rispetto alla contemporaneità, è la testimonianza resistente di una modalità di pensiero che considera le persone come coloro che portano, tramandano, elaborano e creano cultura anziché esserne solo semplici fruitori.

 

I brani presenti nel CD:

1.       Letanie delle Rogazioni                              1’.13’’

2.       Stornelli d’amore, rabbia e carcere              4’.17’’

3.       Avevo quindici anni giovanetto                    1’.33’’

4.       Tengo una vigna con un bel gallo                 1’.17’’

5.       Ti do i’ buongiorno caro Gigino                    2’.12’’

6.       Levàti Geppo che i’ Sole gli è lèo                0’.56’’

7.       La Luna ni’ tino                                         1’.16’’

8.       Giro giro tondo                                           1’.06’’

9.       I’ fatto dell’Emma                                      4’.00’’

10.   Stornelli da ulivo a ulivo                              0’.43’’

11.   Oh mamma mia mi sento male                    3’.20’’

12.   Donna lombarda                                        1’.40’’

13.   Un giorno un cavalliere                              1’.33’’

14.   Stornelli di sfida e a dispetto                       5’.57’’

15.   Pe’ Ceppo                                                 1’.52’’

16.   La sera alle ‘entiquattro                             3’.18’’

17.   Cavallino rì e rò                                         1’.08’’

18.   Brindisi del Carnevale                                1’.40’’

19.   Buongiorno signo’ Betti                              0’.44’’

20.   L’ultima sera di’ Carnevale                         1’.08’’

21.   Formula di’ lume a i’ grano             0’.58’’

22.   I’ fatto di’ Fanteca                                     3’.40’’

23.   Piovi piovicello                                           1’.27’’

24.   All’ospedale a Genova                               2’.49’’

25.   Trenta mesi ch’ io faccio i’ soldato              2’.30’’

26.   Il Genera’ Cadorna                                    0’.51’’

27.   E lassù su qui’ monticello                            1’.12’’

28.   Oh Mussolini infame e traditor                    0’.47’’

29.   Stornelli anticlericali                                   0’.51’’

30.   A un’alba se ne parte l’operaio                   1’.25’’

31.   Son dieci anni e più d’amore                       2’.46’’

32.   Vespro                                                      0’.40’’

33.   Lamentazione                                            1’.40’’

34.   Laude a Gesù morto                                  4’.27’’

35.   Poesia                                                       0’.48’’

 

Total time                                                        68’.03’’

 

Registrazioni effettuate da Marco Magistrali e Filippo Marranci

postproduzione: Fabio Magistrali

Consulenza repertorio religioso: Filippo Lanci

Traduzione in inglese: David Walthall

 

—————

Indietro


News

12.03.2013 13:04

Librivori!!!

  Librivori!!! Chi è il più vorace divoratore di libri della Bibioteca di Rufina?   Gara...

Ancora

—————

01.02.2013 15:56

Scaffale di San Valentino

Uno scaffale a tema con le più belle storie d'amore di tutti i tempi e... molto, molto di più!

Ancora

—————

28.12.2012 10:33

libernauta 2012-2013

      LIBERNAUTA XIII edizione   concorso a premi per terrestri...

Ancora

—————

14.12.2012 15:41

facciamo festa con le fiabe 2012

  in Biblioteca di Rufina ...anche quest'anno... FACCIAMO FESTA CON LE...

Ancora

—————

14.12.2012 15:40

Nati per leggere 2012

  NATI PER LEGGERE 2012   Celebriamo...

Ancora

—————

25.09.2012 12:33

Tipi da biblioteca Ottobre-novembre 2012

CELEBRIAMO L'INTERCULTURA! *Martedì 2 ottobre ore 21.00 Vittoria Villoresi presenta "Il...

Ancora

—————

27.06.2012 09:07

L'insonnia del moscerino

insonnia moscerino3.pdf (52,8 kB)

Ancora

—————

27.06.2012 09:05

Caffè letterari 2012

manifesto caffè letterari 2012.pdf (42,2 kB)

Ancora

—————

18.02.2012 12:03

prestito a domicilio

  Da Venerdì 27 Gennaio sarà attivo il Prestito di Libri a Domicilio per coloro che non...

Ancora

—————

17.05.2011 16:25

attività per il diritto allo studio

Recupero materie scolastiche, organizzazione dello studio per ottenere un migliore apprendimento,...

Ancora

—————


Contatti

Biblioteca di Rufina Gian Carlo Montagni

Indirizzo: P.zza Trieste 13, 50068 Rufina (FIRENZE)

Telefono: +0039/0558395368


La Leggera

16.05.2009 09:21

Centro di ricerca e documentazione sulla cultura orale dell'associazione culturale La Leggera

La Biblioteca ospita l'archivio audiovisivo e documentario specializzato realizzato...

Ancora

—————


Archivio Libretti Teatrali

Piccolo Teatro di Rufina

Piccolo Teatro di Rufina

  L'Archivio dei libretti teatrali è ospitato al piano terreno della nostra Biblioteca. E'...

ancora...

—————


Crea un sito web gratis Webnode